Quali sono i tipi di fattura previsti dal sistema fiscale?
La fattura è un documento contabile obbligatorio per tutti i titolari di partita IVA. In poche parole, chiunque venda prodotti o offra determinati servizi, non può sottrarsi all’imposizione fiscale di emettere delle fatture.
Le fatture, però, non sono tutte uguali. Infatti, ce ne sono di diverse tipologie. In questo articolo vedremo insieme che tipi di fattura sono previsti dal fisco italiano.
Modalità di emissione di una fattura: quali sono?
Come accennato, esistono svariati tipi di fattura. Queste tipoloigie, seppur posseggano delle caratteristiche differenti, prevedono le medesime modalità di emissione.
Le modalità di emissione delle fatture corrispondono ai sistemi della:
- Fatturazione tradizionale: in cui le fatture sono emesse in formato cartaceo e sono realizzate tramite l’inserimento manuale o mediato da software di dati su supporti quali pdf, excel, jpeg, ecc.
- Fatturazione elettronica: in cui le fatture sono redatte ed emesse necessariamente compilate seguendo scrupolosamente determinati criteri imposti dalle normative e tramite l’uso di software specifici.
Dal 1° gennaio 2019 è stato allargato l’obbligo di applicazione della modalità di fatturazione elettronica. Fino a questo limite temporale la necessità di redigere delle fatture elettroniche era relegato all’ambito della Pubblica Amministrazione. Invece, dal 2019, sono stati obbligati ad adottare il sistema di fatturazione elettronica anche i privati. Un’eccezione a questa regola è costituita dai professionisti aderenti al regime forfettario.
Il contenuto della fattura, nelle due modalità di emissione appena viste, è praticamente identico: l’unica differenza è individuabile nel codice destinatario. Questa informazione, infatti, è da inserire solo nella fattura elettronica.
✎ Come compilare correttamente una fattura? I dati da inserire
Ogni fattura, dunque, qualunque modalità di emissione si scelga, impone l’immissione di determinati dati. Queste informazioni da inserire sono uguali qualunque sia la tipologia della fattura: esse non devono mancare, in caso contrario il documento risulterà invalido a fini fiscali.
I dati da inserire e che devono necessariamente essere presenti sono:
- I dati relativi all’emittente della fattura (nome e cognome, indirizzo della sede legale, numero di partita IVA, codice fiscale);
- I dati relativi al ricevente della fattura (nome e cognome, indirizzo della sede legale, numero di partita IVA, codice fiscale);
- Il numero progressivo: a partire dall’inizio dell’anno le fatture devono essere numerate progressivamente a partire dal numero 1;
- La descrizione del bene venduto o del servizio erogato ai quali fa riferimento la fattura;
- L’ammontare dell’IVA, ovvero a quanto ammonta il valore del pagamento che viene eseguito con e senza IVA.
💬 Quali sono i tipi di fattura?
Vediamo ora, però, quali sono le tipologie di fattura esistenti previste dal fisco italiano.
Il fisco italiano identifica diversi tipi di fattura in base alla funzione fiscale loro conferita. Di seguito un elenco:
👀 Fattura immediata
Come suggerisce il nome, la fattura immediata è un documento fiscale che viene emesso e spedito (o consegnato) immediatamente. Ciò significa che esso viene recapitato entro breve tempo dell’avvenuta vendita del bene o prestazione del servizio. In questo caso, “immediatamente” significa entro 12 giorni dalla consegna del bene o dell’erogazione del servizio.
Il lasso di tempo previsto per l’emissione della fattura potrebbe sembrare abbastanza ampio in relazione alla definizione, che, invece, suggerirebbe un obbligo di invio subitaneo. In realtà, fino al 2019 (Decreto Legge n. 34/2019), la legge imponeva una scadenza molto più breve per l’emissione delle fatture immediate, ovvero 24 ore.
☝ La fattura immediata, di regola, viene considerata effettivamente emessa solamente nel momento della consegna alla controparte. Tuttavia, non sussiste alcun obbligo di verifica della ricezione.
La fattura immediata svolge al contempo una funzione di fattura e di documento di accompagnamento delle merci mentre queste vengono trasportate verso il cliente. Infatti, la fattura immediata sostituisce il DDT (Documento di Trasporto, ovvero documento che certifica un trasferimento di merci dal venditore, all’acquirente).
La capacità della fattura immediata di sostituire il DDT non sussiste sempre. Infatti, ci sono delle eccezioni. I beni il cui trasporto comporta la necessità di presentazione del DDT sono tutti i prodotti soggetti ad imposte, quali:
- Tabacchi;
- Prodotti a base di tabacco;
- Fiammiferi;
- Alcool;
- Bevande alcoliche;
- Elettricità;
- Carburanti;
- Oli lubrificanti.
Generalmente parlando, si può dire che la fattura immediata sia il tipo di fattura più flessibile. Infatti, essa è adattabile a tutte le situazioni.
👀 Fattura differita
La fattura differita è il documento fiscale che che viene emesso e spedito (o consegnato) entro un mese dall’avvenuta vendita del determinato bene o prestazione del determinato servizio.
La fattura differita può assumere validità per più beni destinati ad uno stesso cliente in un determinato mese. Infatti, la fattura differita prende anche il nome di fattura riepilogativa. In questo caso, però, i beni, per poter essere trasportati e consegnati debitamente al cliente, devono essere accompagnati dal DDT.
Dunque, la fattura differita viene spesso utilizzata per emettere fatture sulla merce consegnata nel corso del mese solare. La possibilità di redigere una sola fattura a fronte di numerose spedizioni e consegne risulta particolarmente pratica e conveniente.
Normalmente, la fattura differita viene utilizzata in caso di ordini frequenti da parte del cliente. Per le consegne effettuate durante il mese sarà redatto solamente il DDT o bolla di accompagnamento. Invece, a fine mese, dovrà essere emessa la fattura differita riepilogativa.
☝ La fattura differita va consegnata entro il giorno 15 del mese successivo a quello in cui sono stati effettuati gli scambi delle merci.
👀 Fattura accompagnatoria
La fattura accompagnatoria svolge una duplice funzione: quella di fattura e documento di accompagnamento per la merce in consegna. Dunque, si tratta di un documento ibrido, che ha le stesse caratteristiche e comporta gli stessi obblighi contemporaneamente di un DDT e di una fattura immediata.
La fattura accompagnatoria non può essere utilizzata per fatturare una sola prestazione di servizi. Infatti, in questo caso, è obbligatorio ricorrere alla fattura immediata.
👀 Fattura di acconto
La fattura di acconto è il documento fiscale a cui si ricorre quando il cliente paga anticipatamente uno o più importi. La fattura di acconto è molto flessibile: essa, infatti, contiene, normalmente, solo una descrizione anche molto semplice e non necessariamente collegata con il bene o servizio per cui è stata emessa.
A seguito dell’emissione della fattura di acconto e, successivamente alla conclusione della compravendita, dovrà, però, essere emessa la fattura definitiva, da cui dovrà, poi, essere sottratto l’importo già pagato.
👀 Fattura proforma
Come suggerisce il nome, si tratta di un documento pro-forma, più che di una vera fattura. Normalmente usata per le transazioni economiche con l’estero, la fattura proforma consiste, infatti, in una specie di anticipazione della fattura vera e propria che, in ogni caso, dovrà essere emessa in seguito.
Dunque, la fattura pro-forma è un documento corrispondente alla fattura, ma senza valore fiscale. Essa consente al cliente di verificare i dati inseriti nel documento e dà la possibilità di correggerli e rettificarli in modo che l’emittente possa redigere con assoluta sicurezza una fattura finale corretta, il cui contenuto sia stato approvato da entrambe le controparti.
La fattura pro-forma fornisce un modo per evitare errori di compilazione che, in verità, possono comportare sanzioni anche salate. Inoltre, tramite la fattura pro-forma, si potrà emettere l’effettiva fattura dopo aver ricevuto il pagamento del cliente: in questo caso, infatti, non è necessario effettuare un pagamento di tasse in anticipo.
Altri documenti fiscali
Nell’ambito della fatturazione sono emessi anche altri documenti che, però, non sono considerabili fatture vere e proprie. Questi documenti fiscali sono:
- La nota di accredito, ovvero un documento che svolge la funzione di conferire rettifica o annullare una fattura già emessa al cliente.
- La nota di addebito, ovvero un documento che consente la rettifica e l’integrazione di eventuali importi registrati su fatture già emesse.
- La parcella, ovvero un documento corrispondente alla fattura da un punto di vista formale, che riporta le spese relative alle prestazioni fornite e le caratteristiche delle prestazioni stesse.
- L’avviso di parcella, ovvero un documento che, come suggerisce il nome, ha la funzione di avvertire dell’arrivo della parcella.
Essendo un vero e proprio avviso, questo documento non possiede valore fiscale, ma detiene un puro valore informativo. Le informazioni fornite tramite l’avviso di parcella riguardano principalmente i costi della prestazione emessa in favore del ricevente.
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La fattura cointestata, ovvero un documento che riguarda prestazioni rese nei confronti di più soggetti (pratiche legali o consulenze fiscali, di successione, ecc.).
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La fattura anticipata, ovvero una fattura vera e propria avente tutti i requisiti previsti dalla legge, ma erogata anticipatamente all’operazione stessa. La fattura anticipata è erogabile solamente in caso di cessione di o prestazione di servizi.
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La fattura omaggi, ovvero una fattura che si emette quando si consegna un bene o si eroga un servizio in omaggio nei confronti della controparte.
Avere le idee chiare sulle differenze esistenti tra i vari documenti fiscali è importante al fine di poter svolgere correttamente i processi di fatturazione. Errori nella compilazione o nell’emissione dei documenti fiscali, infatti, comporta l’applicazione di sanzioni, anche salate. Quindi...meglio evitare, no?
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